Allevare con successo gli Acanturidi

 

Acanturidi in acquario ©

 

I pesci appartenenti alla famiglia Acanthuridae, ovvero i pesci chirurgo, sono senza dubbio tra i più affascinanti che si possono trovare nelle vasche marine tropicali. Pensiamo all’iconica Dory (Paracanthurus hepatus) ma anche ai vari Zebrasoma e Acanthurus che tutti gli appassionati acquariofili vorrebbero allevare nei propri acquari. C’è da sottolineare però che l’allevamento di questo genere di pesci nasconde delle difficoltà soprattutto per gli acquariofili meno esperti, in questo articolo verranno affrontati una serie di dettagli da curare se si ha intenzione di allevare qualcuno di questi pesci.

 

Premessa

È fondamentale specificare che questi pesci necessitano di molto spazio in vasca in quanto sono grandi nuotatori, inoltre alcuni di essi, specialmente quelli dei generi Paracanthurus, Acanthurus e Naso, tendono a crescere molto.

Si parla di almeno 200 litri (con vasca maggiormente sviluppata in lunghezza) per poter allevare uno di questi pesci, e 400 minimi per gli Acanturidi che crescono di più come quelli citati in precedenza.

 

Comprare sempre pesci in salute

 

Il primo step consiste nella scelta del pesce al momento dell’acquisto, la famiglia degli Acanturidi è nota per essere suscettibile alle malattie parassitarie dei puntini bianchi (oodiniasi), è fondamentale al momento dell’acquisto in negozio evitare pesci che sono già visivamente malati o in stato sofferente, e magari chiedere al negoziante di fiducia di tenere il suddetto pesce in quarantena per evitare di introdurre un pesce apparentemente sano ma portatore o in fase di malattia non ancora manifestata, inoltre sarebbe bene quantomeno aspettare che il pesce inizi ad accettare il mangime nella vasca del negoziante prima di portarselo a casa.

 

Inserimento in acquario

L’inserimento in acquario è un momento cruciale, bisogna fare molta attenzione a ridurre al minimo ogni stress, si deve evitare lo sbalzo termico mantenendo immerso il sacchetto in vasca e aprire la busta quanto prima per consentire l’ingresso di ossigeno, procedere con un inserimento d’acqua nel sacchetto goccia a goccia è l’ideale.

Se il pesce appare agitato e soprattutto se in vasca sono presenti altri pesci territoriali della stessa famiglia è consigliabile di spegnere per alcune ore l’illuminazione dell’acquario per facilitare l’ambientamento del nuovo arrivato.

Sempre se sono presenti in vasca altri pesci territoriali può essere d’aiuto applicare su una parete della vasca uno specchio, al fine di distrarre i pesci già presenti dall’arrivo del nuovo inquilino.

 

Alimentazione

A volte capita di aver comprato Acanturidi che già al negozio non accettavano il mangime, oppure che in seguito al trasferimento rifiutano il cibo che gli somministriamo.

In molti casi per i primi 1-2 giorni il nuovo arrivato sarà ancora in fase conoscitiva del nuovo ambiente e di conseguenza non accetterà il mangime e rimarrà nascosto o sarà disorientato. Nei casi più difficili anche dopo 6-7 giorni dall’inserimento potrebbe rifiutare il mangime, una soluzione in questo caso è quella di variare le tipologie di cibi somministrati: gli Acanturidi sono alghivori, di solito gradiscono molto l’alga Nori, e le alghe essiccate in generale. Talvolta non accettano subito l’alga ma si può tentare di stimolarli inserendo una foglia di lattuga.

Naso elegans che mangia una foglia di lattuga ©

 

 

 

La lattuga non apporta valori nutritivi a differenza delle alghe, che sono anche ricche di proteine, infatti, se il pesce inizia a cibarsi della lattuga, dopo un po’ sarebbe opportuno cercare di sostituirla con le alghe fin quando non inizierà a mangiare anche quelle. Infine, integrando nella dieta anche il mangime secco in granuli renderà più completa l’alimentazione dell’Acanturide. È buona prassi somministrargli ogni tanto mangimi immunostimolanti e arricchiti di aglio per rinforzare le difese immunitarie e cercare di evitare l’insorgere di malattie.


Naso elegans che mangia dell’alga essiccata ©

 

 

Controllo della temperatura

Per allevare con successo gli Acanturidi occorre una gestione accurata dei parametri dell’acquario, è fondamentale ridurre gli sbalzi soprattutto della temperatura dell’acqua, che in media dev’essere 24-25°C.

Per mantenere una temperatura costante consiglio di munirsi di una sonda con relè per la modulazione del riscaldatore.

Con l’utilizzo di questo strumento è possibile selezionare un range di tolleranza di temperatura al di fuori del quale il termostato viene acceso o spento. Selezionando un range molto stretto la temperatura tenderà a stabilizzarsi fino ai decimi di grado nell’arco dell’intera giornata.

 

 

©articolo – Giuseppe Cerverizzo 2023

Autore: Giuseppe Cerverizzo

Foto: Giuseppe Cerverizzo

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